La Costituzione della Repubblica Italiana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, rappresenta a tutt’oggi il pilastro del nostro ordinamento civile, politico e sociale. Ma come e nata la Costituzione italiana? E quando nasce la Costituzione che ancora regola diritti e doveri nel nostro paese?

In questo articolo analizzeremo genesi, motivazioni e protagonisti di questo fondamentale documento, analizzando il contesto storico in cui vide la luce.

Quando e come nasce la Costituzione italiana

Per rispondere alla domanda quando nasce la Costituzione italiana, dobbiamo risalire al secondo dopoguerra.

Con la liberazione dell’Italia, nel 1946 si insediò infatti l’Assemblea Costituente, organo provvisorio formato da deputati di tutti gli schieramenti politici. Il suo compito era quello di ridisegnare assetto e regole della nuova Italia democratica.

I lavori dell’Assemblea iniziarono nel 1946 e si conclusero nel dicembre 1947, quando la nuova Costituzione venne promulgata. Questa entrò poi ufficialmente in vigore il 1° Gennaio 1948.

L’intero processo di gestazione e stesura richiese quasi due anni di incontri, dibattiti, integrazioni tra le diverse anime politiche per arrivare ad una sintesi condivisa. Nonostante le numerose tensioni, la nostra Costituzione nacque nel segno di mediazione e spirito repubblicano.

Perché nasce la Costituzione italiana

Con quali presupposti e motivazioni nasce la Costituzione italiana? In sintesi possiamo individuare tre ordini di ragioni fondative:

1. Condannare il regime fascista

Innanzitutto la volontà di rinnegare formalmente oltre 20 anni di dittatura ed oppressione politica, ponendo le basi per garanzie democratiche e libertà mai più comprimibili.

2. Introdurre istituzioni repubblicane

Creare un assetto costituzionale bazato sui valori di uguaglianza, centralità del Parlamento, decentramento amministrativo. Una struttura “rigida” a tutela dei diritti dei cittadini.

3. Promuovere una società più giusta

I Costituenti vollero anche gettare le basi per una società più equa e solidale. Da qui l’introduzione di principi sociali e ambientali lungimiranti, come uguaglianza sostanziale, diritto alla salute, tutela del paesaggio.

La Costituzione del 1948 nacque dunque per sanare le ferite del passato e costruire su nuove fondamenta democratiche e socialmente avanzate.

I protagonisti dell’Assemblea Costituente

A scrivere e promulgare la nostra “Carta” furono appunto i deputati dell’Assemblea Costituente, protagonisti del dibattito politico del dopoguerra.

Tra essi spiccarono le figure di:

  • Umberto Terracini: presidente dell’Assemblea;
  • Meuccio Ruini: presidente Commissione dei 75 che scrisse il testo;
  • Palmiro Togliatti: leader PCI, puntò su principi sociali avanzati;
  • Giuseppe Dossetti: esponente DC, spinse per forte impronta cattolica;
  • Piero Calamandrei: azionista, padre dell’articolo sulla scuola.

Pur tra contrasti e visioni diverse, il confronto permise di giungere ad una sintesi equilibrata tra istanze laiche e sociali da un lato, e ispirazione cristiana e liberale dall’altro.

L’attualità della Costituzione

A distanza di oltre 70 anni dalla sua entrata in vigore, la Costituzione continua a costituire la cornice giuridica essenziale del nostro Paese e delle sue istituzioni democratiche.

Grazie alla sua natura fondativa e “rigida”, ma al contempo lungimirante su temi etici e sociali, la Carta ha retto molto bene alla prova del tempo. Certo non sono mancate riforme, ma mai stravolgimenti dell’impianto originario.

Redatta sotto le macerie della guerra, la Costituzione italiana continua ancora oggi ad illuminare di principi e valori la nostra comunità. Un patrimonio prezioso di garanzie e regole comuni, sempre attuali a dispetto del mutevole contesto storico. Un documento che ha cambiato e cambierà ancora la nostra società.